L’evento è accreditato per:
MEDICO CHIRURGO specialista in:
ematologia; nefrologia; neurologia
N. PARTECIPANTI: 40
CREDITI FORMATIVI: 7
La macroglobulinemia di Waldenstrom è un disordine linfoproliferativo indolente caratterizzato dalla presenza di un infiltrato midollare e di una componente monoclonale IgM responsabile di specifici quadri clinici. Nel passato non vi erano linee guida specifiche per questa patologia e non erano disponibili protocolli di trattamenti specifici per cui questa patologia veniva trattata alla stregua degli altri linfomi.
Negli ultimi anni le migliori conoscenze biologiche hanno portato a definire terapie mirate per la Macroglobulinemia di Waldesntrom che ne hanno sicuramente modificato la prognosi. A differenza di quello che succede con altri disordini linfoproliferativi abbiamo ancora delle problematiche cliniche non risolte. Per esempio, non è noto quale sia il migliore approccio per le neuropatie, non abbiamo terapie libere da chemioterapia a durata fissa in prima linea, non abbiamo a disposizione terapie approvate di salvataggio dopo gli inibitori covalenti del BTK.
L’approccio terapeutico è completamente diverso in altri disordini linfoproliferativi. Nel linfoma follicolare e mantellare abbiamo una maggiore disponibilità terapeutica e soprattutto siamo maggiormente in grado di erogare delle terapie più mirate in base alle caratteristiche della malattia e del paziente. Nella leucemia linfatica cronica abbiamo la possibilità di evitare la chemioterapia, cosa che non viene attualmente proposta nella macroglobulinemia di waldenstrom. I nuovi anticorpi monoclonali, gli anticorpi bispecifici, gli inibitori non covalenti, i CAR-T che utilizziamo in queste patologie potranno avere un ruolo nella MW?
Lo scopo di questo incontro è quello di mettere a confronto differenti esperti italiani e stranieri al fine di discutere approcci terapeutici innovativi mettendo a frutto anche l’esperienza accumulata nella gestione di altri disordini linfoproliferativi.
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