L’evento è accreditato per:
MEDICO CHIRURGO specialista in:
reumatologia; cardiochirurgia; anestesia e rianimazione; medicina nucleare; radiodiagnostica; allergologia ed immunologia clinica; cardiologia; malattie dell'apparato respiratorio; medicina interna
N. PARTECIPANTI: 5
CREDITI FORMATIVI: 18,2
Considerando i dati epidemiologici in Italia dell’embolia polmonare acuta (circa 65.000 casi/ nno con una sopravvivenza di circa l’80%) e la presunta incidenza dell’evoluzione della malattia in forme croniche (dallo 0.1% al 3.8% a seconda della fonte scientifica), si dovrebbero avere, nel nostro Paese, fino a 2.000 nuovi casi / anno di Ipertensione Polmonare Cronica TromboEmbolica (IPCTE).
Purtroppo, ancora oggi, il percorso diagnostico dei pazienti affetti da IPCTE è caratterizzato da una scarsa conoscenza della malattia e questo causa ritardi nel riferimento ai Centri esperti per il trattamento sia medico che chirurgico.
Ad oggi la terapia chirurgica conservativa mediante EndoArteriectomia Polmonare (EAP) rappresenta il “gold-standard” terapeutico per questa patologia e, per la maggior parte dei pazienti, si ne ha una completa guarigione.
Nei soggetti affetti da IPCTE con ostruzioni particolarmente distali e quindi tecnicamente non operabili o nei soggetti con eccessive comorbilità e quindi non candidabili all’intervento è possibile iniziare una terapia farmacologica specifica e valutarne la candidabilità all’angioplastica polmonare. In casi accuratamente selezionati è possibile anche prendere in considerazione l’opzione trapiantologica bipolmonare.
Questo evento formativo spazia dall’epidemiologia alla diagnostica clinico-strumentale e fornisce le conoscenze più attuali relative alle possibili opzioni terapeutiche per l’IPCTE. Si affronteranno anche altri temi tra i quali l’utilizzo del filtro cavale e l’eventuale necessità di una assistenza ECMO.
L’intento divulgativo del corso è volto ad illustrare ai medici interessati il corretto percorso diagnostico-terapeutico della malattia nel tentativo di accrescerne il grado di conoscenza e di attenzione nei riguardi di questi pazienti. Il fine ultimo consiste nel garantire, ad una percentuale sempre maggiore di pazienti, l’accesso alle cure più adeguate in tempi sempre più brevi.
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