L’evento è accreditato per:
MEDICO CHIRURGO specialista in:
genetica medica; oncologia; radioterapia; urologia; anatomia patologica; radiodiagnostica
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Il carcinoma prostatico metastatico rappresenta il tumore più comune tra gli uomini a partire dai 50. Quando la malattia evolve in forma metastatica, una delle terapie più adottate è la deprivazione androgenica; tuttavia, un uso prolungato di questa può portare allo sviluppo di resistenza.
Recenti dati sull'impiego dei PARP-inibitori hanno rivoluzionato l'approccio terapeutico, migliorando gli esiti in termini di progressione e sopravvivenza in pazienti con mutazioni nei geni BRCA1/2, trattati con terapie ormonali di seconda linea.
Il panorama terapeutico è però in continua evoluzione: nuovi studi clinici hanno dimostrato la sicurezza e l'efficacia dell'uso dei PARP-inibitori in combinazione con farmaci ormonali come trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma prostatico metastatico, indipendentemente dalla presenza di mutazioni genetiche; l'evidenza scientifica è quindi in costante crescita, influenzando l'aggiornamento delle linee guida e la pratica clinica degli operatori che hanno in carico questi pazienti.
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