L’evento è accreditato per:
MEDICO CHIRURGO specialista in:
ematologia
N. PARTECIPANTI: 10
CREDITI FORMATIVI: 3
Nel trattamento del Mieloma Multiplo in questi anni sono state scoperte numerose molecole che permettono di gestire sia i pazienti di nuova diagnosi sia quelli recidivati/refrattari: gli inibitori del proteosoma di seconda generazione (carfilzomib, ixazomib), i farmaci immunomodulanti (talidomide, lenalidomide e pomalidomide), gli anticorpi monoclonali (daratumumab, elotuzumab e isatuximab) e gli inibitori delle istone deacetilasi (panobinostat). Questi farmaci hanno permesso non solo di raggiungere miglioramenti notevoli in termini di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale, ma, grazie a un’ottima tollerabilità, permettono di mantenere una qualità di vita che consente di utilizzare queste terapie in modo continuativo, al fine di ottenere un controllo continuo della malattia, che viene in tal modo cronicizzata. Nonostante tali avanzamenti, la maggior parte dei pazienti finisce prima o poi per sviluppare resistenze alle terapie che rappresentano l’attuale standard terapeutico, inclusi i farmaci innovativi, e la recidiva rappresenta purtroppo un evento inevitabile.
I pazienti RRMM (recidivati/refrattari) richiedono trattamenti che inducano una buona durata della risposta e una profondità di risposta sufficiente ad ottenere una stabilizzazione della qualità di vita. Una recente revisione di Durer et al (Blood Rev 2020) ha fornito una serie di raccomandazioni per la buona pratica clinica dei pazienti RRMM che parte dall’attenta considerazione dei fattori legati alla malattia (recidiva biochimica o clinica, rischio citogenetico, aggressività) e all’ospite (età, performance status, comorbidità, fragilità, riserva midollare, eleggibilità a trapianto, preferenze, disponibilità del caregiver) oltre che ai fattori legati al trattamento (tipo di farmaci, numero di linee precedenti, profondità e durata della risposta, tossicità e complicanze pregresse). Le raccomandazioni per la buona pratica clinica riportate da Durer ricalcano le raccomandazioni EMN per le terapie di supporto del MM. In particolare, si raccomanda un’attenta selezione dei pazienti basata sui fattori di rischio e le comorbidità cardiovascolari e trombotiche e un attento monitoraggio e prevenzione delle tossicità renali e nervose periferiche. (Fonte: La terapia del Mieloma Multiplo: linee-guida della Società Italiana di Ematologia versione 3.5 - 18 aprile 2021).
Il presente webinar ha l’obiettivo di fare il punto sul paziente in prima recidiva analizzando, alla luce delle evidenze cliniche e dell’esperienza dei centri coinvolti, le soluzioni terapeutiche più efficaci, in un incontro che vede il confronto fra pochi esperti per permette il massimo dell'interattività.
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